• "Life isn't about the number of breaths you take but rather, those moments that take your breath away"

Come il primo giorno

Seduto a un bar del Caminito, fra le foto di cantanti e ballerini di tango, personaggi famosi e famiglie d’epoca. Fuori dalla finestra vedo poca gente ancora per le strade, cammina rapidamente. I camerieri chiudono rapidi gli ombrelloni spazzati dal vento. I tergicristalli si muovono veloci sui vetri di auto e coletivos. Dopo un giorno soleggiato, la prevista pioggia si butta giù a fine pomeriggio con tutta la sua forza. La mia idea di godermi l’ultimo tramonto dal fiore meccanico di Recoleta è impossibile da realizzarsi. E’ un diluvio.

Anche dentro di me è un diluvio. Un diluvio di emozioni. La compagnia di una persona importante. Il mercato di San Telmo, come il primo giorno. Un diario nuovamente quasi perso. La necessità di sedermi al tavolino di un bar e scrivere per provare a rendere indelebile  il finale di questo viaggio. Un bicchiere di vino per sorseggiare ogni singolo attimo, passato e presente.

Decido di passare il mio ultimo giorno fra le strade di San Telmo. E’ domenica, giorno di feria. Ripercorro le stesse strade di quella prima domenica di viaggio. Sento quasi tutto, meno gli odori della pelle che, non so perchè, non è più venduta fra le bancarelle di San Telmo. Sento gli stessi rumori, la stessa musica; vedo gli stessi colori e le stesse facce di un anno fa. E’ come ributtarsi indietro nel tempo e rivivere quella prima avventura. Rincontro quella gente bellissima che aveva reso differente la mia domenica e forse aveva cambiato il mio viaggio. In quella prima domenica di Ottobre capì che le persone, i contatti umani sarebbero stati indispensabili ed avrebbero reso indimenticabili questi mesi sudamericani.

Mi dirigo verso la bottega di vino gestita da quella coppia con origini ragusane. Entro e prima di poter dire una sola parola, lui mi dice in italiano “io ti conosco!”. Si ricorda di me. Dopo un anno. Poi vado da Beto, il simpatico signore dalla barba bianca che mi aveva venduto il “mate di sguru”. Mi avvicino alla bancarella osservando, sempre affascinato, i mate di diversa forma e dimensione e le bombillas. Lui si alza e viene verso di me con le braccia aperte ed un sorriso. Mi ha riconosciuto. Ci salutiamo ed una delle prime cose che chiedo è come sta Marina, la ragazza che un anno fa era in dolce attesa. La bimba è nata. Poi è morta dopo tre mesi. E’ triste sentire quella storia.

Marina passa poco dopo davanti alla bancarella. Io non la riconosco, ma lei si. Entrambi mi trattano con rispetto e calorosa accoglienza. E’ la situazione ideale per tomare un mate. Forse l’ultimo. Sicuramente in buona compagnia, con delle persone che se un anno fa mi avevano dato il benvenuto, ora si aprono a discussioni più profonde e personali. Come se un anno a distanza avesse accorciato il divario ed aumentato la stima.

Sorseggio il mio vino e guardo fuori dalla finestra. Il cielo continua a piangere. Anche io in qualche modo ho voglia di farlo. Non è un pianto triste. L’avventura è quasi finita ma non posso che essere felice. Tutto quello che ho vissuto in questo anno. Tutto si è rivelato a me in questo ultimo giorno. Persone fantastiche mi hanno fatto capire l’importanza del mio viaggio e dell’esperienza che mi sono regalato. Sono emozionato. Sono felice. Per quello che ho vissuto. Perchè ho vissuto.

3 Risposte

  1. Complimenti per questa opera che hai compiuto!!! 🙂 buon ritorno!!!

  2. Buon ritorno viaggiatore. E’ bella l’idea di tornare al punto di inizio del viaggio,e’ un’immagine bellissima vederti tornare al punto di partenza con lo zaino carico delle emozioni di un anno sulla strada. Ti auguro di saper valorizzare queste emozioni al ritorno in patria, e di continuare a vivere come hai fatto in viaggio, in modo pieno e assoluto. Ti assicuro che e’ difficile, noi ci siamo buttati a capofitto nell’organizzare una mostra fotografica, per non ricominciare a vivere come se il viaggio fosse stato solo una parentesi…devo ancora capire come continuare a vivere,se nel frattempo trovi la soluzione fammela sapere 😉 un grande in bocca al lupo,ciao

  3. Buon ritorno viaggiatore. E’ bello immaginarti tornare al punto di partenza,con lo zaino pieno delle emozioni del viaggio. E’ una bella immagine poetica. Ti auguro di continuare a vivere cosi come hai fatto in viaggio, in modo pieno e assoluto. Ti assicuro che e’ difficile, noi ci siamo buttati a capofitto nell’organizzare una mostra fotografica, per non ricominciare a vivere come se il viaggio fosse stato solo una parentesi…non puo’ essrre solo una parentesi nel binario di una vita standard, siamo partiti perche’ fosse altro, perche’ fosse l’inizio di un nuovo modo di vivere. Devo ancora capire come continuare a farlo, se nel frattempo trovi la soluzione fammela sapere 😉 un grande in bocca al lupo, e’ stato un piacere incrociarti sul cammino, spero ci si possa incrociare di nuovo, da qualche parte di questo bellissimo mondo

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